GiardinoVescovile: un contratto di diritto d’usufrutto dorato per la Diocesi.

Il comune di Bressanone ha rilevato dalla Diocesi il Giardino Vescovile per 30 anni, in conformità con l’ultima delibera nr. 171/2020.

Questo non avverrà più tramite affitto, come sin’ora, bensì con un contratto di diritto di usufrutto. Come spiega il sindaco Brunner, tale diritto consente una maggiore possibilità d’intervento, ma non spiega affatto in cosa possano consistere tali interventi. Ma è intenzione prioritaria lasciare al comune di Bressanone e al progettista Heller una maggiore libertà di esecuzione.

I cittadini pagano di più …

Nel “Brixner” e su altri organi di stampa, il sindaco Brunner parla di un costo annuo molto favorevole di €1,50 per m²/anno per un totale delle aree ora rilevate attraverso il nuovo contratto d’usufrutto di m² 28.945. Ciò corrisponde a € 43.417,50 annuali. Il sindaco dovrebbe però spiegarci perché ritiene a buon mercato questi € 1,50 per m² perché, a conti fatti, sembra proprio non essere così.

Infatti, è certo che l’usufrutto di 30 anni costerà al comune (e quindi ai contribuenti) molto di più rispetto al precedente contratto d’affitto.

Rivediamo i dati: dal 2008, circa m² 28.300 sono stati affittati per un importo annuo di € 25.000. Questo affitto comprendeva anche il diritto di passaggio sul terreno ad ovest del Palazzo Vescovile di m² 1.215. Di fatto, quindi, il comune avrebbe potuto utilizzare una superficie di m² 29.515.

Nel 2016, in seno ad un contratto urbanistico legato alla realizzazione della nuova biblioteca civica in via Bruno, parte del terreno affittato del Giardino è tornata alla Curia per la costruzione di un complesso residenziale. Poiché ne è conseguita una riduzione di superficie, l’importo d’affitto è stato ridotto a € 22.156, anche se i metri quadrati dell’area rimasta in affitto non siano mai stati resi noti.

Uno sguardo più attento ai costi per metro quadrato non lascia dubbi. Nel 2008, il comune – quindi i cittadini di Bressanone – pagavano circa € 0,88 per m². Nel 2020, il contratto di diritto di usufrutto prevede un costo di € 1,50 per m².

Ciò corrisponde ad un cospicuo aumento del 70%.

Non esiste un contratto pubblicamente noto tra il comune e la Curia che giustifichi questo consistente aumento di prezzo. Il perché non si capisce: cosa può fare ora il comune rispetto a ciò che avrebbe potuto fare con il vecchio contratto del 2008?

A tutte queste domande la Giunta comunale non dà risposta e sembrano non interessare nemmeno al Consiglio comunale.

Nel 2017, e più recentemente nel 2019, il Consiglio comunale ha delegato al sindaco la possibilità decisionale, rinunciando così al suo centrale ruolo di rappresentanza democratica degli interessi dei cittadini.

Approfondiamo i fatti:

  • Nella delibera 2020-171 del 13.05.2020 del Consiglio Comunale (CC), il sindaco P. Brunner viene autorizzato a firmare il contratto con la Diocesi. Si tratta di un atto per la costituzione di un diritto di usufrutto sul Giardino Vescovile per una durata di 30 anni su una superficie totale di 28.945 m² per € 1.302.525,00 nell’esercizio 2020. L’importo del diritto di usufrutto dipende dal valore e, di solito, il pagamento avviene annualmente. Per l’importo del pagamento in unica rata (valore effettivo di una pensione), si veda la parte 2.
  • Wikipedia sul contratto di diritto di usufrutto in Italia.
  • Der brixner, No. 364, pagina 9, Isarco News, no. 06, giugno 2020: Il sindaco cerca di giustificare il “buon prezzo” del metro quadrato sul mercato, in funzione alla “maggiore disponibilità di superficie”.
  • Il contratto di locazione del 2008 tra il Comune di Bressanone e la Diocesi mette ben in chiaro le finalità di questa operazione.
  • La convenzione fra comune di Bressanone e Diocesi del 24.07.2018, fortemente pubblicizzata e proprio in concomitanza con la nostra campagna di raccolta firme, avrebbe dovuto condurre a un contratto entro l’anno 2018. La convenzione stessa sarebbe scaduta con il 31.12.2019 e sarebbe stata parte integrante del nuovo contratto che, a tutt’oggi, non è stato ancora reso pubblico.

    Anche in questo caso possiamo notare quale sia l’interesse per le parti contraenti. Se sembra non ci sia stato alcun cambiamento sostanziale d’intenzione da parte della Diocesi, risulta difficile capire il valore aggiunto prodotto da un contratto di usufrutto.

  • Delibera del Consiglio Comunale 2017-82 del 14.12.2017: Con questa determinante delibera, il CC (senza voti contrari, come ci tiene costantemente a dire il sindaco) ha cancellato il precedente processo partecipativo che aveva portato al concorso ed al progetto vincitore, affidandosi semplicemente all’effetto di un’efficace presentazione dell’artista Heller, senza progetti e dati concreti! Ha inoltre delegato alla Giunta Comunale ed al Sindaco la facoltà di proseguire il percorso, facendo sì che il CC venga incomprensibilmente depotenziato.
  • Dopo altri 2 anni senza un nuovo progetto, senza un piano economico ed un calcolo costi-benefici, ma solo con la promessa del Presidente Kompatscher (la Provincia assume l’80% dei costi di realizzazione fino a un massimo di 10 milioni), il CC – in data 18.12.2019 e leggermente variata – con delibera 2019-80 decide di confermare la delibera 2017-82.

 

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